VIA CRUCIS DEL SILENZIO
I STAZIONE - La condanna a morte.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo: perché con la tua croce santa hai redento il mondo.
Pilato, vinto dalla paura, abbandona Gesù nelle mani dei principi dei Sacerdoti. Sentenza iniqua! Gesù, l'innocenza stessa, aveva tutto il diritto di protestare. Eppure non dice nulla. Lascia fare. Tutto il resto verrà come conseguenza implacabilmente, fino al Calvario, fino al Sepolcro....
Oh, quanto questo suo atteggiamento è differente dal nostro! Basta che siamo giudicati o accusati a torto, magari in cose insignificanti, perché subito protestiamo energicamente: «Non sono stato io... Non è giusto!...».
Spesso si arriva persino ad accusare gli altri... Che miseria! non vogliamo dunque «bere il calice che ha bevuto Gesù?» nella maggior parte dei casi, del resto, bisognerà berlo inevitabilmente, ma reso più amaro dalle nostre recriminazioni e dalle nostre ribellioni.
«E Gesù taceva!» Silenzio della umiltà. Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.
II STAZIONE - Gesù riceve la Croce.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Evidentemente, la Croce è troppo pesante per il suo corpo straziato ed esaurito, ma Egli non protesta; la riceve con amore, perché essa deve salvarci; O bona crux ... pensa Gesù. Gli avvenimenti mostreranno bene la nascosta realtà. Noi, al contrario, appena la croce si fa un poco più pesante, ci risentiamo: «Non ne posso più; la prova è troppo dura... non posso resistere così fino alla fine...» Quando ci sono chieste «cose impossibili...».
Gesù si è permesso un lamento soltanto con il Padre suo.
Egli ha preso l'enorme Croce, «fiducioso nell'aiuto di Dio». «E Gesù taceva!» Silenzio della fiducia di Dio.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
III STAZIONE - Prima caduta.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Gesù non ha detto nulla: la Croce fa l'opera sua. Dopo alcuni momenti di sforzo Egli cade, schiacciato sotto il peso, Noi che avremmo detto? «Lo vedete che era una cosa impossibile... vi avevo avvertiti!...» Gesù si rialza senza una parola, senza un lamento.
«E Gesù taceva!» Silenzio dell'abbandono.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
IV STAZIONE - Gesù Incontra la sua SS. Madre.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Nascosta tra la folla, Ella ha visto cadere suo Figlio: si avvicina subito, ed eccoli l'uno di fronte all'altro... Incontro ineffabile... Non una parola, ma un duplice sguardo in cui si riflettono tutti interi due Cuori!... E quali Cuori!...
Ecco quel che ci aspetta, se sappiamo soffrire in silenzio: lo sguardo pieno d'amore e di conforto di Gesù e di Maria. «Gesù e Maria tacevano!» Verginità della sofferenza.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
V STAZIONE - II Cireneo.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Secondo risultato dei silenzio di Gesù e della sua caduta: I carnefici si preoccupano. Un uomo che cade così e riprende il suo peso senza dire una parola, deve essere in uno stato di abbattimento mortale; come potrà arrivare al termine? Requisiscono un contadino che tornava dal lavoro, questi protesta, e allora lo costringono... A poco a poco, di fronte alla dolce rassegnazione del Giusto, egli si rassegna, accetta volentieri, e ben presto porta la Croce con gioia. Gesù può contare sul suo aiuto: egli è ormai un «fedele»: «il padre di Alessandro e di Rufo» come ci dice S. Marco.
Prima conquista del suo silenzio.
Siamo ben convinti che accadrà così anche per noi se impareremo ad accettare le prove senza lamentarci? Una dolce pazienza è il miglior modo per implorare aiuto, e lo spettacolo che offre una sofferenza rassegnata ottiene quasi immancabilmente soccorsi insperati.
«E Gesù taceva!.. ». Silenzio dell'accettazione.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
VI STAZIONE - La Veronica.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Verità ribadita da un'altra conquista, più immediata, più intima, quella della Veronica. Con un gesto mirabile, questa povera donna, rimasta ignota dopo, come lo era stata prima, asciuga il Volto sfigurato dei Maestro. Gesù avrebbe potuto ricambiarla con una parola di ringraziamento, ma fa invece qualcosa di meglio, «le parole volano, gli iscritti rimangono». Ed egli «scrive» il suo Volto adorabile sul lino che lo ha deterso. E grazie a questo duplice gesto silenzioso da ambo le parti, Veronica porterà con sé la testimonianza della divina riconoscenza e la Chiesa raccoglierà una delle più insigni Reliquie della Passione.
L'esempio della Croce portata bene si imprime nei cuori... e giova più di tutte le esortazioni o consolazioni verbali.
«E Gesù taceva!»... Silenzio della gratitudine.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
VII STAZIONE - La seconda caduta.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo …
Più grave e più dolorosa della prima, malgrado l'aiuto del Cireneo, Gesù si esaurisce. Ricade, ma si rialza ancora, sempre in silenzio. Condanna muta dei nostri lamenti nelle ricadute: «Non c'è niente da fare; torno sempre da capo: non mi correggerò mai!...» Dispetto, scoraggiamento. Dimentichiamo che le cadute fanno parte della Via Crucis. Non vorremmo accettarle né per noi né per gli altri... Eppure sono così utili per uccidere il nostro orgoglio e la fiducia che abbiamo in noi stessi, per renderci pazienti e compassionali! «E Gesù taceva!...» Silenzio di fronte alla nostra debolezza. Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
VIII STAZIONE - Gesù esorta le Pie Donne.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Ecco le prime parole di Gesù sulla Via del Calvario: rivolte a donne, rispondono a una compassione sincera, ma superficiale; ecco perché contengono uno degli avvertimenti più terribili del Vangelo: una minaccia contro le anime sterili e senza amore, un invito alla vera conversione del cuore, e anche invito al silenzio; non tanti pianti e lamenti, non recriminazioni vuote, ma fatti: le «buone opere lo sforzo costante su se stessi...»
«E Gesù taceva!...» Silenzio nella pratica delle virtù attive. Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del …
IX STAZIONE - La terza caduta.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
La terza caduta. L'ultima, Gesù è all'estremo delle sue forze, in uno stato di esaurimento totale; non ha più nemmeno la forza di lamentarsi. E il silenzio forzato di tutte le sue facoltà, accasciate, annientate. Sappiamo accettare, anche noi, l'impotenza e l'abbattimento di certe ore, e finanche l'annientamento delle nostre forze, preludio della morte. Sappiamo umiliarci sotto la potente mano di Dio» senza domandare né perché né per quanto tempo.
Non comprendiamo? Lui sa, e ci deve bastare.
«E Gesù taceva!» Silenzio dell'annientamento voluto ed abbracciato.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
X STAZIONE - Gesù spogliato delle vesti.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Sofferenza atroce delle piaghe che si riaprono. Confusione indicibile della Vittima purissima... ma sempre in silenzio... Non è ancora venuto il momento di parlare; «Come l'agnello dinanzi a chi lo tosa, egli rimane muto», Accettiamo noi gli spogliamenti e le sofferenze della povertà, il rossore delle umiliazioni, le conseguenze penose delle nostre colpe?
Quanti lamenti, quante recriminazioni, quante scuse superflue!... Anche qui: nulla desiderare, nulla domandare: solo tacere.
«E Gesù taceva»: silenzio dell'Agnello.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
XI STAZIONE - Gesù Inchiodato alla Croce.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Ora è venuto per Lui il momento di parlare perché la Croce è una cattedra da cui deve discendere la verità. Parlerà dunque: ma con quale brevità! Con quale profondità!... Ultime parole di Colui che è la parola incarnata, esse sembrano stagliarsi in lettere di argento su uno sfondo d'oro. Di fatto hanno occupato appena pochi secondi, mentre il silenzio e durato tre ore. Ecco perché proprio dal silenzio ricevono un'impronta di maestà e di suprema autorità. «Ogni frase ha un'efficacia superiore a quella di qualsiasi altra parola che sia stata mal pronunciata sulla terra: sono tutte soffuse della bellezza incomparabile di N. Signore, e la dolcezza della divinità che vi si nasconde ha rapito in tutti i tempi le anime contemplative: saranno ascoltate e meditate fino alla fine del mondo! Se non ci è possibile meditarle tutte durante la Via Crucis, fermiamoci all'una o all'altra, secondo i bisogni attuali dell'anima nostra.
Manchiamo di carità verso i nemici? pensiamo al «Padre perdona loro». Manchiamo di fiducia alla vista delle nostre miserie persistenti e della inutilità dei nostri sforzi? Ascoltiamo la promessa fatta al buon ladrone: «Oggi sarai con me in paradiso».
Se desideriamo capire meglio che cos'è Maria per noi e che cosa dobbiamo essere noi per Lei, meditiamo il misterioso: «Donna, ecco tuo figlio... - Ecco tua Madre...» ecc.
Silenzio della docilità e buon uso delle parole divine.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore…
XII STAZIONE - Gesù muore in Croce.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Ed ecco ora il «gran silenzio»: il silenzio della morte, appena interrotto dagli ordini concisi del Centurione e dai sospiri delle Pie Donne. Quello che più desta ammirazione è il dolore di Maria, calmo e profondo come il mare...
Noi siamo così facili a lasciarci abbattere dai nostri lutti e dalle nostre prove interiori, Ella invece è lì, ritta ai piedi della Croce. Per riprendere coraggio basta che ripetiamo a noi stessi, guardando la Vergine Addolorata: Stabat Mater... Stabat...! e le chiediamo filialmente.:
«Durare» in silenzio con Lei! Saper aspettare il Signore
Quale forza nel Silenzio!
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore…
XIII STAZIONE - Gesù deposto tra le braccia della Madre.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Ai piedi della Croce, Maria stava coraggiosamente in piedi, come il Sacerdote all'altare: cominciava ad esercitare dolorosamente la sua missione di Madre degli uomini nell'istante stesso nel quale eravamo adottati come veri figli di Dio.
Ora, ecco: riceve suo Figlio nelle condizioni in cui glielo abbiamo reso noi. Può di nuovo stringere tra le braccia il bambino nato nella povera stalla: è di nuovo suo. Così Maria comincia l'ufficio contemplativo della Chiesa, che circonda il Cristo martoriato con tutto il suo amore, la sua adorazione, la sua preghiera.
Questo è pure l'ufficio nostro: mettiamoci tutto il cuore. Con Lei, piangiamo sul Crocifisso, di notte e nel silenzio.
"E Maria taceva". Silenzio della compassione.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
XIV STAZIONE - Gesù nel sepolcro.
Noi ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo…
Silenzio supremo: quello del sepolcro: assoluto, totale, umanamente definito... Silenzio della natura in lutto, della terra che si apre per accogliere il suo Creatore... Silenzio dell'anima nascosta in Dio con Cristo.
Oh! sì, sforziamoci di essere morti al mondo, morti a noi stessi; viviamo in Lui "Immobili e pacifici come se l'anima nostra fosse già immersa nell'eternità".
Conducimi, o Maria, al grande e dolce silenzio dell'unione divina. Che io mi nasconda in Te con Gesù, per abitare in Dio fin da quaggiù e preparare la gloriosa intimità del Cielo - Amen. Silenzio nella intimità con Dio.
Pater, Ave, Gloria.
Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.
Santa Madre, deh voi fate che le Piaghe del Signore …
AD OGNUNO LA SUA CROCE
La sapienza eterna di Dio ha previsto fin dal principio la croce che Egli ti invia dal profondo del Suo cuore come un dono prezioso. Prima d'inviartela egli l'ha contemplata con i Suoi occhi onniscienti, l'ha meditata col Suo divino intelletto, l'ha esaminata al lume della Sua sapiente giustizia. E le ha dato calore stringendola tra le Sue braccia amorose, l'ha soppesata con ambo le mani se mai non fosse di un millimetro troppo grande o di un milligrammo troppo greve. Poi l'ha benedetta nel Suo nome santissimo, l'ha cosparsa col balsamo della Sua grazia e col profumo del Suo conforto. Poi ha guardato ancora a te, al tuo coraggio... Perciò la croce viene a te dal cielo, come un saluto del Signore, come una elemosina dei Suo misericordioso amore. (S. Francesco di Sales)