SAN DOMENICO E IL ROSARIO

 

San Domenico ha promosso e divulgato la preghiera del Rosario, come lode alla Santissima Vergine Maria e come un invito a meditare i misteri di Cristo, in compagnia della Madonna, che è stata associata in modo speciale all’Incarnazione, Passione e Resurrezione del Suo Figlio.

San Domenico, ispirato dallo Spirito Santo, istruito dalla Santa Vergine e dalla sua personale esperienza, fin che visse predicò il Santo Rosario con l’esempio e con la parola, nelle città e nelle campagne, ai grandi e ai piccoli, ai sapienti e agli ignoranti, ai cattolici ed agli eretici. Il Santo Rosario, ch’egli recitava ogni giorno, era la sua preparazione alla predica e il suo appuntamento dopo la predicazione.

Un giorno – ricorreva la festa di san Giovanni Evangelista – il santo stava in una cappella dietro l’altare maggiore della cattedrale di Notre-Dame a Parigi e recitava il Santo Rosario per prepararsi a predicare. La Santa Vergine gli apparve e disse: «Domenico, la predica che hai preparato è buona, ma migliore è questa che ti presento». San Domenico riceve dalle mani di Lei il libro in cui è scritto il discorso, lo legge lo apprezza, lo fa suo e ringrazia la Vergine Santa. All’ora della predica sale sul pulpito e, dopo avere detto in lode di san Giovanni Evangelista soltanto ch’egli aveva meritato di essere il custode della Regina del Cielo, dichiara all’illustre uditorio dei grandi e dei dottori abituati a discorsi singolari e forbiti, che avrebbe continuato non con le dotte parole della sapienza umana, ma con la semplicità e la forza dello Spirito Santo. E li intrattenne sul Rosario spiegando loro, parola per parola, come avrebbe fatto parlando ai fanciulli, il Saluto angelico, servendosi dei pensieri e degli argomenti molto semplici letti sul foglio che gli era stato consegnato dalla Madonna.

Il fatto è stato tolto, almeno in parte, dal libro del beato Alano della Rupe: De Dignitate Psalterii (Sulla dignità del Salterio ossia del SANTO ROSARIO:   Dal  tempo  in cui  San  Domenico  stabilì  questa  devozione  fino  all’anno  1460, quando  il  Beato  Alano  de  la  Roche  la  rinnovò  per  ordine  del  Cielo,  il Rosario  fu  chiamato  Salterio  di Gesù  e  della  Santissima  Vergine,  per  analogia  con il Salterio  di Davide  che  contiene  150  salmi –  lo  stesso  numero  delle  salutazioni  angeliche  che  compongono  il  Rosario (Cfr.  San Luigi Grignon di Montfort op.  cit.  24 – 25), è   conforme ad una solida e venerabile tradizione secondo la quale la predicazione del Rosario fu raccomandata personalmente da Nostra Signora a San Domenico) 

Lo stesso beato Alano della Rupe racconta di parecchie altre apparizioni di Nostro Signore e della Vergine santa a san Domenico per stimolarlo ed infervorarlo sempre più a predicare il santo Rosario perché il peccato sia distrutto e i peccatori e gli eretici si convertano.

Ad un certo punto il Cartagena scrive: «Il beato Alano racconta che la Madonna gli rivelò come suo Figlio Gesù Cristo era apparso a san Domenico, e gli aveva detto: «Domenico, io mi compiaccio nel constatare che non ti appoggi sulla tua personale sapienza, che lavori con umiltà alla salvezza delle anime e non cerchi di piacere agli uomini vani. Molti predicatori, invece, usano fin dal principio tuonare contro i peccati più gravi, ignorando che prima di somministrare un rimedio disgustoso bisogna disporre il malato a riceverlo e a profittarne. Per questo devono innanzitutto esortare gli uditori ad amare la preghiera e specialmente il salterio angelico. Se tutti incominceranno a pregare così, senza dubbio la divina clemenza sarà propizia a quanti persevereranno. Predica dunque il Santo Rosario».

San Domenico aveva scoperto in questa devozione del Santo Rosario un’arma per evangelizzare la gente di quel tempo. Aveva scoperto il mezzo con il quale pregare, meditare e contemplare. Infatti, recitando questa preghiera, lodava Gesù tramite e in unione con la sua santa Madre Maria.

Fin dagli inizi della vita domenicana la preghiera e la contemplazione furono parte integrante ed elementi indispensabili della vita dei frati. Fu il papa Pio V che istituì la festa della Madonna del Rosario dopo della battaglia di Lepanto (1571). Si racconta che il Pontefice si trovava a Roma e stava recitando il Rosario per ottenere la vittoria sull’armata turca, quando uscì dalla cappella e, guidato da una ispirazione, annunziò la vittoria da parte dell’armata cristiana e istituì la festa della Madonna delle Vittorie aggiungendo alle Litanie il titolo di “Aiuto dei cristiani”.

Lungo i secoli, i Papi hanno raccomandato la recita del Rosario e l’hanno arricchito di molte indulgenze. Gli ultimi Papi hanno sottolineato l’importanza di questa devozione, soprattutto il Rosario in famiglia, perché è un modo pratico di fortificare l’unità familiare.

 

Fonte: https://noalsatanismo.wordpress.com/