MARIA E IL SILENZIO DI DIO (2)
N. 36
“ Ama totalmente Colui che totalmente si sottomise per amor tuo ” (Santa Chiara d'Assisi)
La notte di Natale la Madre si rivestì di dolcezza e il silenzio ascese la sua vetta più alta.
Qui non c'è casa, né culla: è notte.
Tutto è silenzio.
La notte di Natale è piena di fascino: giunge il momento di partorire e la Madre partorisce, avvolge in fasce il neonato, lo depone nella mangiatoia.
La musica angelica rompe il silenzio notturno, l'angelo annuncia ai pastori che è nato l' Atteso e dà i segni per identificarlo.
Vanno rapidamente i pastori e, giunti alla grotta, trovano Maria, Giuseppe e il Bambino.
Senza dubbio offrirono qualcosa da mangiare o qualche umile dono, poi raccontarono ciò che avevano visto ed udito quella notte.
Quelli che ascoltavano rimanevano stupiti.
E in tutto questo che faceva, che diceva la Madre?
“Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Luca 2,19).
Ineffabile dolcezza, in mezzo ad una felicità infinita, nel regno assoluto del silenzio!
Molte madri, quando partoriscono, piangono prima di dolore e subito dopo di gioia.
Possiamo immaginare l'intensità della gioia della Madre: mai l'esperienza è così profonda come quando non si dice nulla....
Ci fu, quel giorno, gran commozione nel Tempio di Gerusalemme.
Un vecchio venerabile, mosso dallo Spirito Santo, prese tra le braccia il Bambino e proclamò che ormai poteva morire in pace perchè i suoi occhi avevano contemplato l'Atteso, il cui destino sarebbe stato di distruggere e costruire, abbattere ed innalzare.
Richiamò la Madre alla vigilanza perchè sarebbe stata coinvolta anch'ella nel clamore di quel destino di morte e risurrezione.
Anna, una venerabile sacerdotessa, si sentì ringiovanire all'improvviso e cominciò a dire meraviglie di quel Bambino, lodando il Signore.
In mezzo a tanta commozione generale, che faceva, che diceva la Madre?
La Madre di Gesù “si stupiva delle cose che si dicevano di Lui..” (Luca 2,33).
Maria dovette vivere con tale intensità quegli episodi, che i nomi e le parole dei due anziani le si scolpirono dentro così vivamente che, dopo tanti anni, potè trasmettere ogni informazione con somma fedeltà alla prima comunità cristiana.
Sul Calvario, la Madre è una figura silenziosa.
Il Calvario è avvolto di clamori funebri, di movimento, di voci, di presenze, di eventi tellurici: la croce, i chiodi, i soldati, i ladroni, il centurione, lo scuotimento della terra, lo squarciarsi del velo del Tempio, l'oscurità improvvisa, gli insulti.... e le parole del Figlio:
“Perdona loro, perchè non sanno quello che fanno....
Questa sera stessa sarai con me in paradiso.....
Padre, perchè mi hai abbandonato?....
Ho sete....
Donna, ecco tuo figlio....
Nelle Tue mani abbandono il mio spirito....
Tutto è consumato....” .
In questa dolorosa sinfonia, che cosa faceva la madre?
“Stavano presso la croce di Gesù sua madre....” (Giovanni 19,25).
In mezzo a tanta desolazione, la Donna sta in piedi, in silenzio e solitudine, come una pietra muta.
Né grida, né isterismi, né svenimenti, forse neppure lacrime.
Sul Calvario, il silenzio di Maria si trasformò in adorazione.
Mai il silenzio ebbe un significato ricco e complesso come in quel momento:
- Abbandono
- Disponibilita'
- Fortezza
- Fedelta'
- Pienezza
- Grazia
- Fecondita'
- Pace....
Mai una creatura sperimentò momenti di tanta intensità esistenziale come Maria sul Calvario.
“Signora della Pasqua,
Signora della Croce e della speranza,
Signora del Venerdì e della Domenica,
Signora della notte e del mattino,
Signora di tutte le partenze,
perchè sei la Signora del “transito”
e della Pasqua, ascoltaci!
Oggi vogliamo dirti grazie.
Grazie, Signora, per il tuo sì,
per la tua completa disponibilità,
per la tua povertà e il tuo silenzio.
Per il gaudio delle tue sette spade,
per il dolore di tutti i tuoi distacchi
che diedero la pace a tante anime.
Per essere rimasta con noi,
nonostante il tempo e le distanze” ( Card. E. Pironio)