LE TRE TAPPE DELLA PREGHIERA (3)
N. 19
La preghiera ha tre tappe.
La prima è: incontrare Dio.
La seconda è: ascoltare Dio.
La terza è: rispondere a Dio.
3. Rispondere a Dio
Dall’ascolto nasce la terza tappa della preghiera,che è rispondere, cioè agire ed obbedire.
Questa tappa non si può eliminare, perché è costitutiva della preghiera.
In noi ciò che conta sono le decisioni.
La preghiera deve sempre sfociare in una decisione precisa.
Ai giovani principianti io do sempre un consiglio: comincia sempre la preghiera dalla cosa che scotta.
Se il problema che ti brucia è l’egoismo, è lì la tua preghiera; se è la pigrizia, è lì la tua preghiera; se è l’ignoranza religiosa, la tua preghiera è lì.
E poi termina sempre la preghiera con una decisione scritta, così hai in mano il documento che hai amato e che hai risposto al Signore.
Se la decisione è la prova che in noi è scattato l’amore, è scattata l’adesione alla Sua volontà, è scattato un “sì” a Dio.
Per spiegare le tre tappe della preghiera, trovo molto efficace questo paragone: la preghiera è una grande autostrada a tre corsie, che va a Dio.
La prima corsia è quella d’ingresso, che è indispensabile per entrare in autostrada e che serve per i mezzi di trasporto lenti.
Bisogna partire da lì, dalla preghiera vocale attenta.
Poi c’è la corsia di mezzo, che è quella in cui avviene il grande traffico stradale. E’ la corsia della velocità, cioè la preghiera che si fa ascolto di Dio.
Poi c’è la corsia di sorpasso, la corsia dell’alta velocità, cioè della preghiera del cuore, della preghiera di silenzio.
Questi sono i gradi della preghiera.
Si parte dalla preghiera vocale attenta: questo è il primo passo della preghiera.
Poi bisogna arrivare all’ascolto di Dio.
Purtroppo la gente, in gran parte, si ferma alla prima corsia e allora vive una vita cristiana fiacca, che non arriva alle decisioni.
E poi bisogna imparare l’arte della preghiera del cuore.
La preghiera di ascolto deve portare alla preghiera interiore, alla preghiera di silenzio.
E’ qui che si forma il cristiano.
Ma occorre una macchina buona, perché la terza corsia è quella dell’alta velocità.
La preghiera del cuore tende alla preghiera della santità, cioè a fare della nostra vita un capolavoro di Dio nell’adesione perfetta e costante alla Sua volontà.
Quando mi chiedono qual’e la più bella preghiera del cuore, io rispondo che è la preghiera sanguinante del Getzemani:
“…Padre, non la mia, ma la Tua volontà sia fatta…”.
Adesso mi sono accorto che si può fare un passo avanti.
Invece di dire: “…Padre, non la mia, ma la Tua volontà sia fatta…” (che fa un po’ paura),
io faccio una preghiera che non mi fa paura.
Dico: “Padre, in questo momento voglio essere la Tua gioia! Voglio essere la Tua gioia nei momenti più banali di questo giorno!”
Questa preghiera è un pochino più facile di quella sanguinante del Getzemani, ma è la stessa.
Quando la nostra vita combacia perfettamente e costantemente con la volontà di Dio, siamo arrivati alla preghiera del cuore, alla preghiera della santità.
In sintesi, che cos’è la preghiera? La preghiera è amare.
Gesù, dandoci il Padre Nostro, ci presenta il modello della preghiera e ci spiega che pregare significa amare.
Il Padre Nostro è fatto di sette atti d’amore.
C’è solo un’invocazione che non sembra essere un atto d’amore: “..Dacci oggi il nostro pane quotidiano..”,ma è un’invocazione fatta al plurale.
Noi invochiamo il pane per tutti gli affamati, quindi è un atto d’amore.
Cos’è amare? Amare è cambiare.
E cambiare cos’è ?
Cambiare è crescere, correggere, modificare, guarire.
L’amore sta nei fatti.
Questa è la grande formula della preghiera:
TI ASPETTO FUORI.
Nella nostra comunità abbiamo formulato il nostro credo nella preghiera:
Credo che la preghiera non è tutto, ma che tutto deve cominciare dalla preghiera, perché l’intelligenza umana è troppo corta e la volontà dell’uomo è troppo debole.
Perché l’uomo che agisce senza Dio non da mai il meglio di se stesso.
Credo che Gesù Cristo, dandoci il Padre Nostro, ci ha voluto insegnare che la preghiera è amore.
Credo che la preghiera non ha bisogno di parole.
Credo che si può pregare tacendo, soffrendo, lavorando, ma il silenzio è preghiera solo se si ama, la sofferenza è preghiera solo se si ama, il lavoro è preghiera solo se si ama….
Esiste un test infallibile della preghiera:
se cresciamo nell’amore, nell’umiltà, se cresciamo nel distacco dal male, nella fedeltà alla volontà di Dio.
Credo che impara a pregare solo chi impara a tacere davanti a Dio, a resistere al silenzio di Dio.
Credo che tutti i giorni dobbiamo chiedere al Signore il dono della preghiera, perché
chi impara a pregare impara a vivere.