LE QUARANTORE

 

Tra le manifestazioni del culto eucaristico, restano ancora attuali le Quarantore, una volta così diffuse e così solenni da costituire un tempo di rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera e di penitenza, di comunione tra il clero e il popolo, tra ricchi e poveri, tra superiori e sudditi. La storia dice che, durante i giorni della solenne esposizione, le città cambiavano fisionomia: i negozi chiudevano; i lavori dei campi erano sospesi; le barriere sociali cadevano e la fede rifioriva nel cuore della gente che imparava a pregare e a meditare.

L'adorazione coinvolgeva tutte le categorie di persone che, giorno e notte, si avvicendavano in preghiera, spesso in modo inventivo e spontaneo, per quaranta ore davanti a Gesù Eucaristia. Per tre giorni si stabiliva quasi una tregua Dei perché «i violenti diventavano mansueti; i ladri restituivano il maltolto; i falsari diventavano onesti; i nemici si riconciliavano; la gioventù si innamorava di Dio e i sacerdoti non si allontanavano dall'altare e dai confessionali».

E questo perché le Quarantore pian piano acquistarono lo stile, l'importanza e l'efficacia di una vera missione popolare, affidata a predicatori che le ritenevano un ottimo mezzo per preparare la predicazione più impegnativa, quella quaresimale, immancabile in tutte le chiese. Un tempo di grazia, quindi, che rinnovò la vita cristiana.

Poi vennero le rivoluzioni politiche e sociali, con gli inevitabili cambiamenti: le città divennero più grandi e meno accoglienti; più industriali e meno religiose; più ricche materialmente e più povere di rapporti umani e di amicizia cristiana; più intellettuali, ma religiosamente meno preparate. La ragione, sublimata oltre misura, cominciò a dubitare della fede e a criticarla, tanto che si affievolì, facendo calare molte pratiche religiose, comprese le Quarantore, che incisero sempre meno nella vita individuale e sociale. Resta comunque il fatto che, per oltre due secoli, questa devozione è stata al centro del culto eucaristico e un argine potente ed eccezionale per fronteggiare tempi di calamità, di divisioni e di lotte. A chi si deve questo movimento così benefico? Gli storici dicono che le radici dell'adorazione affondano nella consuetudine cristiana del digiuno e dell'astinenza praticati negli ultimi giorni della Settimana Santa, con l'adorazione della Croce e poi del Crocifisso da parte del Vescovo, del clero e dei fedeli: pratiche a cui si aggiunsero pian piano veglie di preghiera che iniziavano la sera del Giovedì Santo e si concludevano a mezzogiorno del sabato, nel triste pensiero del Sepolcro in cui Gesù, secondo il computo fatto da s. Agostino, rimase Quarantore.

Il passaggio da questa forma liturgico-devozionale locale e particolare alla nota e classica forma dell'adorazione che lentamente assunse un carattere più popolare e universale con l'ininterrotta esposizione per Quarantore del Sacramento, avvenne a Milano nel decennio 1527-1537. Il cambiamento fu possibile innanzitutto per la religiosa disponibilità dei milanesi e poi per lo zelo di uomini che portarono contributi che si fusero e si arricchirono a vicenda, fino ad assumere la fisionomia che, salvo alcune particolarità, dura fino ad oggi.

Il protagonista delle Quarantore fu il sacerdote ravennate Antonio Bellotti che, nel 1527 (l'anno del disastroso Sacco di Roma), obbligò i devoti della scuola da lui fondata nella chiesa del Santo Sepolcro, a celebrare ogni anno le Quarantore non solo durante il triduo della Settimana Santa, ma anche a Pentecoste, all'Assunta e a Natale. Iniziativa che si estese anche ad altre chiese milanesi dopo la sua morte (1528) e che il domenicano spagnolo Tommaso Nieto associò alle processioni che egli indisse nel 1529 per scongiurare la guerra e la peste che minacciavano la città.


A questo punto entra in scena Fra Buono da Cremona, un eremita amico dei barnabiti e soprattutto di s. Antonio Maria Zaccaria, loro fondatore. Nel 1534 egli chiese al duca di Milano Francesco II Sforza e al Vicario Generale Ghillino Ghillini, Vescovo di Comacchio, l'autorizzazione a poter esporre il Santissimo sopra l'altare per un'adorazione di quaranta ore ininterrotte. Pare, comunque, che la sua attività si confonda e confluisca nelle iniziative dell'amico s. Antonio Maria Zaccaria, dei suoi barnabiti e del cappuccino p. Giuseppe Piantanida da Ferno.

Una cronaca del tempo racconta che nel 1537 alcuni homeni — i primi barnabiti e il loro fondatore — proposero di allestire un altare nell'abside del Duomo per esporvi «el Corpus Domini de continuo», idea caldeggiata dal predicatore quaresimalista e vivamente raccomandata al popolo. La proposta fu accolta, e le Quarantore si fecero a turno in tutte le chiese della città, cominciando da quella di Porta Orientale e terminando con quella di Porta Vercellina.

È certo che gli homeni di cui parla il cronista sono i barnabiti; certo anche, grazie a un'accurata indagine del gesuita Angelo De Santi, che il predicatore fosse davvero p. Giuseppe, per cui sembra giusto affermare con p. De Santi che «le circostanze storiche sembrano affratellare il santo fondatore dei barnabiti, i suoi religiosi compagni, l'eremita fra Buono e p. Giuseppe da Ferno...

Tutti ebbero una parte veramente precipua nell'introduzione del turno incessante delle Quarantore a Milano nel 1537: lo Zaccaria come primo ispiratore; i suoi religiosi e fra Buono come esecutori attivi della rotazione delle chiese per il pio esercizio; p. Giuseppe come instancabile propagatore».

Accertato questo, c'è da ammettere che le Quarantore sarebbero rimaste nei piccoli orizzonti cittadini se zelanti confratelli di p. Giuseppe non ne avessero fatto un evento prima italiano e poi europeo, divulgandole nelle loro predicazioni quaresimali, come riconosce lo stesso p. De Santi. «A p. Giuseppe da Ferno — egli scrisse — va data la gloria incontrastata di essere stato il primo a spargere per le città d'Italia la pia devozione, cominciando quell'anno stesso a Pavia; ed ai suoi compagni e discepoli e a tutto l'ordine dei Cappuccini deve riconoscersi il vanto d'esser stati, dopo di lui, i più ferventi, i più efficaci e i più fortunati promotori delle Quarantore».

A loro, nella seconda metà del sec. XVI, si unirono i Gesuiti, cioè un altro istituto che si dedicava alla predicazione: i Barnabiti, votati all'educazione della gioventù, non potevano impegnarsi come un Ordine che faceva della predicazione itinerante un aspetto qualificante dei suo stile di vita. L'espansione cominciò non appena Paolo III approvò la «pia pratica» con un Breve del 28 agosto 1537 in cui, sorvolando sulla genesi della pratica, evidenzia l'elemento popolare e gli impellenti motivi di attualità. Le prime regioni in cui si organizzarono le Quarantore furono l'Emilia (1546 a Bologna); le Marche (1542 a Recanati) e il Lazio (1548 a Roma). Tra i diffusori si distinsero p. Francesco da Soriano nel Cimino (VT), che migliorò l'organizzazione e il cerimoniale e le diffuse in mezza Italia, rappacificando la gente, divisa da lotte fratricide; P Fulvio Androsio; p. Giovanni Battista d'Este († 1644) e p. Mattia Bellintani da Salò († 1611), che le introdusse in Francia e in Boemia, mentre p. Giuseppe de Rocabertí da Barcellona († 1584) le introdusse in Spagna. Altri religiosi le diffusero in Germania e nei Paesi Bassi, dove la gente le chiamava le «perdonanze dei Cappuccini»; poi in Svizzera, in modo che in poco più di un secolo si coprì tutta l'Europa, per passare l'oceano nella metà del sec. XIX, allorché il Vescovo Neuman le introdusse nella diocesi di Philadelphia.

Il secondo Concilio di Baltimora le introdusse poi ufficialmente in tutti gli Stati Uniti, dove divennero «una preghiera universale notissima tra i cattolici». Alla metà del 500 si inserirono nella predicazione delle Quarantore i Gesuiti con una novità che fece epoca. Nel 1556 a Macerata essi contrapposero al carnevale profano un «carnevale santificato» con le Quarantore che si svolsero in modo fastoso, attirando molta gente. Fu l'inizio di una nuova impostazione che a Roma affascinò anche il Papa, immancabile nell'oratorio del Caravita l'ultimo giorno del triduo. Si trattava di Paolo III, colui che rilasciò il primo documento pontificio di cui si è parlato. Successive approvazioni vennero da Giulio III; Pio IV; San Pio V e Clemente VIII il quale, angustiato per le guerre di religione in Francia, con una sofferta Enciclica Graves et diuturnae del 25 dicembre 1592, esortò il popolo romano e il clero alla preghiera e volle che si celebrasse pubblicamente in tutte le chiese della città «l'orazione perpetua sine intermissione» delle Quarantore. Altre approvazioni e direttive vennero da Paolo V, da Urbano VIII, da Benedetto XIII, da Innocenzo XI e da altri Pontefici: si tratta di un coro di approvazioni, di incoraggiamenti e di concessioni di indulgenze per una pratica in cui la meditazione si alternava con la preghiera vocale, alimentando una religiosità che rivitalizzò le confraternite, ne fece sorgere di nuove, impegnate nell'insegnamento del catechismo, nella diffusione del culto eucaristico, nel promuovere rappacificazioni generali che in genere avvenivano in chiesa, «tra il pianto e la commozione di tutti». Si deve alle Quarantore la nascita di alcune manifestazioni di fede e di arte che segnarono un'epoca.

Da loro nacquero, infatti, processioni significative; forme di penitenza praticate per secoli; un'arte religiosa — il barocco — che iniziò a Roma con Sisto V verso la fine del 500 e che divenne subito popolare perché interpretò ed espresse una nuova sensibilità: esaltare il Cristo Eucaristico presente come Re nella Chiesa. Esse favorirono anche una produzione letteraria religiosa che ebbe nei Gesuiti la massima espressione, perché essi volevano che i testi esprimessero una drammaticità e un movimento simili a quello che utilizzarono nell'architettura delle loro chiese. Oggi le Quarantore vengono collegate alla Parola di Dio e alla Santa Messa, cioè stanno tornando a quell'esigenza di interiorità, di spiritualità, di adorazione e di semplicità che sta all'origine della stessa devozione. Il Vaticano II nell'Eucharisticum mysterium dettò alcune norme per questa devozione, soprattutto nel senso che l'esposizione deve apparire in rapporto con la Celebrazione Eucaristica che «racchiude in modo più perfetto quella comunione intera alla quale l'esposizione vuole condurre i fedeli».

Il compianto Giovanni Paolo II nella Lettera Dominicae Cenae del Giovedì Santo 1980, affermò: «L'animazione e l'approfondimento del culto eucaristico sono prova di quell'autentico rinnovamento che il Concilio si è posto come fine, e ne sono il punto centrale... La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo Sacramento d'amore. Non risparmiamo il nostro tempo per andarlo a incontrare nell'adorazione, nella contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazione!».

 

Fonte : http://www.snicolatorremaggiore.it/

 

Invocazioni Litaniche dagli "Insegnamenti" di San Giuseppe Marello

Signore, pietà Signore, pietà

Cristo, pietà Cristo, pietà

Signore, pietà Signore, pietà

SS. Eucaristia, massimo beneficio Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, vivissimo esempio di umiltà Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, fonte inesausta di grazia Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, perno della nostra vita Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, coefficiente della speranza Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, ingrandimento della carità SS Ti ringraziamo

Eucaristia, regola di tutte le virtù Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, norma infallibile del nostro vivere Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che ci dai la pace della coscienza Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che ci dai la grazia e l'amore Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che ci unisci realmente a Dio Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che fai discendere il cielo in terra Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che vieni a rallegrare le anime elette Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che ci porti alla perfezione Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, sacramento di fede Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che ci fai entrare in santo gaudio Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, santa unione dei cuori Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, nostro dolcissimo asilo Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che ci fai tutti fratelli Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, presenza silenziosa e pacifica Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, presenza satura di amore e speranza Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, presenza che doni ristoro e forza Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, presenza che doni conforto e fiducia Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, rifugio per gli ammalati e affaticati Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che liberi dalle tristezze e amarezze Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che plachi le agitazioni e i timori Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che annienti i dubbi Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, che ci dai la certezza che Dio è qui Ti ringraziamo

SS. Eucaristia, adorata e celebrata Ti ringraziamo

PREGHIAMO O mio Buon Gesù, illumina tu la mia mente perché ti possa conoscere, accendi il mio cuore perché ti possa amare, e tutto il mio essere sia consacrato a te. Amen.

Adorazione e contemplazione silenziosa

 

Invocazioni Litaniche da "Mane Nobiscum Domine" di Giovanni Paolo II

Gesù, viandante che Ti unisci al nostro cammino resta con noi

Gesù, maestro ormai risorto resta con noi

Gesù, che spiegando le Scritture riaccendi l'ardore resta con noi

Gesù, che sciogli la durezza dei cuori resta con noi

Gesù, che apri gli occhi e risvegli la speranza resta con noi

Gesù, divino viandante, che continui a farTi nostro compagno resta con noi

Gesù, che rispondi ai nostri interrogativi resta con noi

Gesù, che illumini le nostre delusioni resta con noi

Gesù, che ci fai comprendere i misteri di Dio resta con noi

Gesù, che ci fai pregustare il convito celeste resta con noi

Gesù, fonte e culmine della vita della Chiesa resta con noi

Gesù, centro vitale della vita dei giovani resta con noi

Gesù, che alimenti la fede dei giovani resta con noi

Gesù, che alimenti l'entusiasmo dei giovani resta con noi

Gesù, centro della storia della Chiesa resta con noi

Gesù, centro della storia dell'umanità resta con noi

Gesù, in cui tutto si ricapitola resta con noi

Gesù, sorgente di vita divina per l'umanità resta con noi

Gesù, cuore della Domenica resta con noi

Gesù, volto da contemplare con Maria resta con noi

Gesù, vertice dei misteri della luce resta con noi

Gesù, che ci doni Maria come modello di amore resta con noi

Gesù, che ci doni Maria come modello di adorazione resta con noi

Gesù, che nella Eucaristia tieni "velata" la tua gloria resta con noi

Gesù, che nella "frazione del pane Ti fai riconoscere resta con noi

Gesù, che nella Eucaristia hai unito "convito" e "sacrificio" resta con noi

Gesù, che nella Eucaristia sei sempre con noi resta con noi

Gesù, che ci chiami alla "riparazione" resta con noi

Gesù, che con la Comunione Eucaristica ci sazi di Dio resta con noi

Gesù, sorgente dell'unità ecclesiale resta con noi

Gesù, che susciti l'urgenza di testimoniare resta con noi

Gesù, che nel tuo "sì" al Padre accogli il "nostro" resta con noi

Gesù, che ci insegni a dire "grazie" resta con noi

Gesù, che ci chiami a vivere l'Eucaristia come scuola di pace resta con noi

Gesù, che Ti chini su di noi per "lavarci i piedi" resta con noi

Gesù, che ci chiedi gesti di "condivisione" resta con noi

Gesù, che ravvivi in noi il desiderio di Te resta con noi

Gesù, che chiami i sacerdoti a sostare volentieri davanti al Tabernacolo resta con noi

Gesù, che chiedi ai futuri sacerdoti di indugiare a lungo nel dialogo con Te resta con noi

Gesù, che aspetti la contemplazione dei consacrati resta con noi

Gesù, luce e forza per la vita di tutti i fedeli resta con noi

Gesù, carne immacolata nata da Maria resta con noi

Invocazioni Litaniche dagli "Scritti" di don Ruggero Caputo

Santissimo Sacramento Ti amiamo e ti adoriamo

Amato Dio nascosto Ti amiamo e ti adoriamo

Pane dei forti Ti amiamo e ti adoriamo

Sole Eucaristico Ti amiamo e ti adoriamo

Sacramento della verginità Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, immenso e infinito bene Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, maestà e bellezza infinita abbassata per me Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, donatoci da Maria Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, fatto uomo e fatto pane, crocifisso e morto per noi Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, amore infinito Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, amore divino dei nostri cuori Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, vincolo della perfezione Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, unione intima e silenziosa Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, polo di attrazione Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, nostro dolce Salvatore Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, nostro Cireneo Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, nostro amico Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, cielo sulla terra Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, mia gioia e mia felicità Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, mia pace e mia quiete Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, mia completezza e mia sazietà Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, pienezza del mio essere Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, mia vita e mio respiro Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, dono totale Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, sete che mi arde sempre Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, nostro Tabor Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, via e termine Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, meta luminosa e sicura Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, mia sorte e mia eredità Ti amiamo e ti adoriamo

Gesù, che riempi di gaudio i beati del cielo Ti amiamo e ti adoriamo

V. Gesù, ti amo e ti adoro ti adoro e ti amo.

R. Qui e ovunque, ora e sempre, per tutti i secoli dei secoli.

PREGHIAMO

Gesù, mio dolce amico sacramentato assorbimi tutto, prendimi tutto e non permettere mai che io mi separi da Te. Fa' che tutti i palpiti del mio cuore siano tutti di adorazione, di lode, di amore, di unione con Te. Gesù, riempi tutti i vuoti della mia vita. Sono sempre il tuo piccolo fratello, piccolo e fragile più di un bambino, sempre col capo, col cuore poggiato sul tuo cuore. Infine ti chiedo: donami la santificazione degli uomini, perché nessuno vada perduto. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

PREGHIERE:

 

ATTO DI AMORE

Ti amo, mio Dio, e il mio desiderio è di amarti fino all'ultimo respiro della mia vita.

Ti amo, o Dio infinitamente amabile, e preferisco morire amandoti, piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.

Ti amo, Signore, e l'unica grazia che ti chiedo è di amarti eternamente.

Ti amo, mio Dio, e desidero il cielo, soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.

Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo, voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.

Ti amo, mio divino Salvatore, perché sei stato crocifisso per me, e mi tieni quaggiù crocifisso con te. Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti e sapendo che ti amo.

(San Giovanni Maria Vianney Curato d'Ars)

 

DONACI SACERDOTI SANTI

Preghiamo per tutti i Sacerdoti del mondo. Preghiamo tanto e sempre per loro, che siano santi come Dio li vuole.

Grazie, Sacratissimo Cuore del mio Gesù! L'Eucaristia è il Sacramento dell'Amore: che grande Dono!

"Questo è il mio corpo": ecco la presenza reale di Gesù. "Prendete e mangiate": ecco la Comunione.

"Fate questo in memoria di me": ecco la Messa e l'istituzione del Sacerdozio!

Gesù caro, ti raccomando i tuoi Ministri, rendili come li desideri, fa' che prendano la tua Mamma per guida e con lei arrivino al porto conducendoti tante, tante anime.

Ti offro la mia vita per i sacerdoti, Fa' che siano santi e siano uniti per l'unità della Chiesa. Amen.

 

CHIAMA, NON TI FERMARE

Signore Gesù dolcissimo amore delle anime nostre, il mondo va in rovina, l'iniquità dilaga, ed invade ogni angolo della terra: donaci dei santi, degli apostoli, delle Vergini ardenti e generose. Passa di nuovo in tutte le vie del mondo, chiama al tuo divino amore molte anime, chiama, chiama, chiama alla santità, o dolce Divino Eucaristico Missionario Gesù. Chiama non ti fermare, chi potrà resistere all'onnipotenza della Tua misericordia?

Esci dal Tabernacolo, vieni tra noi e innamoraci tutti del Tuo bel volto coronato di spine, e tutti rinchiudici nella dolce ferita del Tuo amorosissimo Cuore. Amen.

 

PREGHIERA PER I SACERDOTI

Dio onnipotente ed eterno, per i meriti del tuo Figlio e per il tuo amore verso di Lui, abbi pietà dei sacerdoti della Santa Chiesa.

Nonostante questa dignità sublime sono deboli come gli altri. Incendia, per la tua misericordia infinita, i loro cuori con il fuoco del tuo amore. Soccorrili: non lasciare che i sacerdoti perdano la loro vocazione o la sminuiscano.

O Gesù, ti supplichiamo: abbi pietà dei sacerdoti della tua Chiesa.

Di quelli che ti servono fedelmente, che guidano il tuo gregge e ti glorificano...

Abbi pietà di quelli perseguitati, incarcerati, abbandonati, piegati dalle sofferenze...

Abbi pietà dei sacerdoti tiepidi e di quelli che vacillano nella fede...

Abbi pietà dei sacerdoti secolarizzati...

Abbi pietà dei sacerdoti infermi e moribondi... Abbi pietà di quelli che stanno in purgatorio... Signore Gesù ti supplichiamo; ascolta le nostre preghiere, abbi pietà dei sacerdoti; sono tuoi! Illuminali, fortificali e consolali!

O Gesù, ti affidiamo i sacerdoti di tutto il mondo, ma soprattutto quelli che mi hanno battezzato ed assolto, quelli che per me hanno offerto il Santo Sacrificio e consacrato l'Ostia Santa per nutrire la mia anima. Ti affido i sacerdoti che hanno dissipato i miei dubbi, indirizzato i miei passi, guidato i miei sforzi, consolato le mie pene; per tutti loro, in segno di gratitudine, imploro il tuo aiuto e la tua misericordia. Amen.

 

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it/