PREGHIERE ALLA VERGINE MARIA RIPERCORRENDO LA SUA VITA DI MADRE DI FAMIGLIA

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PREGHIERE ALLA VERGINE MARIA RIPERCORRENDO LA SUA VITA DI MADRE DI FAMIGLIA

Rivolgiamo il nostro sguardo sulla "famiglia tipo": LA SACRA FAMIGLIA. Osserviamo, meditiamo, preghiamo. Ci rivolgiamo a Maria, madre di quella famiglia, madre di tutte le famiglie, nella contemplazione degli avvenimenti più importanti della sua vita come madre di famiglia.

 

1) PRIMA

Eri una ragazza come le altre, in una terra sottomessa agli stranieri, come tante, in quei tempi.

Una famiglia ordinaria la tua, di quel popolo d'Israele che pazientemente aspettava la liberazione.

Eri sottomessa alla tua mamma e al tuo papà come tutti i figli di allora.

Vivevi nella tua famiglia, non più bambina, ma donna, anche se giovanissima, attenta alla tua casa.

Crescevi alla vita e ti preparavi al futuro, che non conoscevi, ma che volevi nel rispetto del progetto di Dio.

Sapevi dal Libro Sacro che Dio aveva creato l'uomo e la donna, l'uno per l'altro, a sua immagine e somiglianza.

Sapevi che da una coppia doveva venire il Salvatore e, come tutte le donne, pregavi e aspettavi.

Ogni donna d'Israele aspettava e sperava, senza sognare.

La preparazione più bella era quella della vita ordinaria, nelle faccende domestiche della tua famiglia, in attesa di una nuova famiglia, che poteva  essere anche la tua, se era nel piano di Dio.

Cantavi alla vita, gioiosa, piena di Dio, anche se nel cuore condividevi l'afflizione dei tuoi fratelli resi schiavi da un dominio straniero che, con loro, speravi finisse.

Lavoravi, sorridendo alla vita che Dio ti aveva donato e il tuo sorriso era un inno di lode e di ringraziamento al creatore che tutto aveva fatto bello e buono.

Eri il capolavoro di Dio, senza accorgertene, perché già piena di Grazia e la grazia traspariva dal tuo volto in famiglia e fuori. Con tutti.

Dolcemente attenta ai bisogni degli altri pronta a donarti.

Il Signore era con Te.

Il tuo nome ispirava fiducia in chi ti incontrava. Pregavi. Aspettavi. Speravi.

O Maria, madre di famiglia, prepara i nostri figli a una famiglia secondo il progetto di Dio.

 

2) LO SPOSALIZIO

Scopristi la Volontà di Dio e l'abbracciasti senza esitare.

Il matrimonio divenne per te già sacramento.

Una unione sacra, la tua, come sacra è ogni unione che si scopre voluta da Dio.

Ti abbandonasti al suo progetto, che vergine ti volle serbare, e lo vivesti insieme a Giuseppe.

Nacque una nuova famiglia nella condivisione della vita.

In due pensaste alla casa, al lavoro, alla salute, ai rapporti con gli altri.

In due, presto in tre, come Dio aveva creato l'umanità, specchio di sé.

L'uno per l'altro nell'armonia dell'amore,l'uno con l'altro nella melodia della vita. Il pensiero per te era per lui, Giuseppe, il pensiero per lui era il riflesso del pensiero di Dio.

Lo amasti in Dio e ricevesti da lui il Suo amore.

Vita di unione nella preghiera, nella contemplazione, rispettosi, insieme, al disegno di Dio, senza nulla aggiungere, senza più nulla domandare,
Puro abbandono fiducioso, sostenuto a vicenda dalla fede in Colui che della tua famiglia faceva l'immagine di ogni famiglia.

Maria, madre di famiglia, prega per tutte le famiglie del mondo!

 

3) L'ATTESA

L'aspettasti in trepida attesa. Credesti e presto lo sentisti. Scalpitava come tutti i bambini.

Con lo sguardo rivolto al Cielo cominciasti ad amarlo.

Era Dio e stava diventando tuo figlio.  Ogni figlio è Dio che ritorna tra noi con il suo atto creatore. Ma per te fu speciale.

Ogni creatura è trasmettitrice della vita, non sua, di Dio. Ma tu ne divenisti collaboratrice.  Dio è la vita. Dio di ogni vita. Dio vita nuova in te.

Dio vive nella vita che nasce per un volere umano, che diventa divino nel momento stesso del "sì", che per te fu l' "eccomi", aperto all'amore, alla vita.

Contemplasti in te, come ogni mamma, il mistero più grande.

Per te fu doppio e, senza capirlo, lo accettasti, lo adorasti.

Aspettasti con Giuseppe, eletto tuo sposo, la realizzazione dell'altro mistero, del mistero di una paternità superiore alla sua che rispettò con te.

Sognasti con lui quel bimbo che nasceva da te.

Non era tuo, non era vostro, come ogni bimbo di mamma e papà.

Ma tu stavi per diventare Mamma e Mamma di Dio

Nella tua famiglia si stava incarnando l'amore, ancora nascosto.

Con Giuseppe aspettasti. Pregasti. Adorasti la Vita.

O Maria, madre di famiglia, prega per tutte le mamme che con i papà  "aspettano".

 

4) LA NASCITA DEL FIGLIO

I primi vagiti del tuo bimbo erano l'eco di altri vagiti, i tuoi, perduti nel tempo.

Ogni pianto di un bimbo, che nasce, è il pianto di una mamma, di un papà, dimenticato, ma non cancellato.

Nasciamo nel pianto, che ripetiamo nel tempo.

Anche Lui volle nascere con le nostre lacrime, prese da te.

L'emozione fu grande e le lacrime a tre si fusero in gioia.

La gioia di una famiglia, riflesso di gloria della Trinità.

Il primo sonno del bimbo rapì il tuo sguardo.

Contemplasti il suo silenzio e lo immergesti nel silenzio della tua famiglia.

Solo il silenzio può rivelare i misteri.

Quel silenzio era diventato Parola.

Parola del mistero di Dio, che era entrato nell'umanità, e che si apriva perché l'uomo entrasse in Dio.

La tua famiglia, o Maria, era diventata tempio di Dio, tempio della Trinità.

Gesù, tuo Figlio, Figlio del Padre. Potenza dello Spirito Santo.

Ombra dell'Altissimo.

Anche le nostre famiglie, o Maria, vogliono ripetere questo mistero.

Vogliono far entrare Dio con l'amore aperto alla vita, perché Dio s'incarni di nuovo nella vita che nasce.

Ogni famiglia dovrebbe essere lo specchio di Dio, ma ne siamo lontani….

Fa' che ogni famiglia ripeta la tua famiglia, diventi famiglia di Dio.

O Maria, madre di famiglia, fa' entrare Dio, in ogni famiglia del mondo,  attraverso l'amore, la vita!

 

5) L'INFANZIA DEL FIGLIO

Il bimbo cresceva, ma era ancora tanto piccolo.

Aveva bisogno di tutto.

Dei giorni non mangiava e tu, Maria, mamma, come tutte le mamme ti preoccupavi.  Piangeva come tutti i bambini.

Si svegliava di notte e ti chiamava.

Tu col buon Giuseppe eravate sempre al suo fianco.

Gli cantavate qualche nenia per farlo dormire.

Lo cullavate su un lettino di canne intrecciate dall'amore e dal sudore di Giuseppe.

Quante volte l'hai stretto a te, sul tuo cuore, cuore di mamma!

Era tuo figlio, era Dio, era un bimbo, piccolo, debole, indifeso, come ogni bambino.  Trepidavi per lui che cominciava a muovere i primi passi tremanti, passi di Dio.

Gioisti nel sentirti chiamare per la prima volta "mamma" e forse non pensasti che eri "mamma di Dio".

Le lacrime bagnavano il tuo volto, tutte le volte che quel nome aleggiava nella tua famiglia.

Mamma, mamma!

Mamma per la tua famiglia, mamma per tutte le famiglie del mondo!

Sì, Maria, Madre di famiglia, siamo i tuoi bambini, i bambini della tua famiglia.

Fa' che ci rivolgiamo a te chiamandoti sempre: "mamma!"

 

6) L'ADOLESCENZA DEL FIGLIO

I figli crescono. Anche il tuo Gesù cresceva.

I tanti perché dell'infanzia diminuivano.

Cominciava a pensare e tu pensavi con lui.

Quanti momenti, in silenzio, saranno passati, guardandovi solo negli occhi!

Lo ammiravi nelle sue fattezze di bimbo che scomparivano.

Lo sentivi più grande tra le tue braccia.

Contemplavi la grandezza di Dio nascosta in quel ragazzo  che sembrava prendere coscienza del mondo da lui creato.

Cresceva in sapienza, quella sapienza che Dio aveva infuso in te, insieme alla Grazia.

Giorno per giorno la trasmettevi a Lui esternamente.

Correvano i giorni, correvano gli anni, non facevi a tempo a seguire quel corpo preso da te che si perfezionava come uomo tra gli uomini.

Il tuo affetto non diminuiva. L'affetto di una mamma non tramonta mai.

La vocina di bimbo, diventava Parola.

Nella famiglia cresceva, emergeva, tra la tua e quella di Giuseppe e in te aumentava il silenzio, incantata.

O Maria, madre di famiglia, facci essere ammirati dei figli che crescono!

 

7) LA GIOVINEZZA DEL FIGLIO

Giovane attivo, laborioso, intraprendente nel lavoro di Giuseppe, padre di famiglia.

C'era una gara nel fare per gli altri.

Tu li guardavi, Maria, mentre lavoravano insieme, in perfetta armonia.

Ti compiacevi nel vedere tuo Figlio, sottomesso, che aveva imparato da Giuseppe.

Li avvolgevi col tuo amore di mamma  premurosa e attenta per lo sposo ed il figlio.  La tua famiglia.

Il tuo lavoro si armonizzava con loro, il tuo sudore e quello di Giuseppe irroravano la casa,  insieme al sudore che come gocce di rugiada sgorgava dalla fronte dell'uomo e di Dio.

"Non vi stancate!" Avrai detto più volte.

"Venite a mangiare!" Il tuo ripetuto invito.

"Riposatevi un po'!" sospiravi, prendendo su di te la loro stanchezza, la stanchezza di Dio.

La preghiera in famiglia. Che momenti beati!

Sposo e Figlio parlavano con Dio nella melodia dei Salmi, che tu seguivi in silenzio, cantando col cuore.

Armonia di lode, armonia di amore. Armonia di Cielo sceso sulla terra.

E l'Amore, il Cielo, era il coro, preparato da voi per salvare il mondo.

O Maria, madre di famiglia, metti armonia in tutte le nostre famiglie!

 

8) L'ADDIO DEL FIGLIO

Un giorno, nella preghiera quotidiana, Gesù ti parlò. Parlò a te e a Giuseppe.

Era la famiglia in preghiera, davanti a Dio due volte presente.

A Giuseppe toccò recitare una parte del Salmo 22:

"Eppure tu, il Santo, abiti tra noi, in mezzo a Israele, popolo che ti loda.

In te sperarono i nostri padri: hanno sperato e li hai condotti in salvo, ti chiesero aiuto e li hai liberati, si sono fidati e non sono rimasti delusi".

Silenzio. I tuoi occhi si riempirono di lacrime.

Giuseppe strinse le palpebre per non esternare il suo pianto.

Lo Spirito stava aleggiando, come sempre, sulla preghiera, ma quel giorno doveva cominciare qualcosa di nuovo.

Lo sentisti, lo intuisti. Quelle parole te lo sussurrarono al cuore.

Gesù parlò, ma parlò più con lo sguardo, perché le parole erano state pregate col Salmo.

Abbassaste il capo tutti e tre, l'intera famiglia, a quel volere di Dio ormai manifesto.

Sentiste tutti lo strappo del distacco.

Come una spada fu il saluto, la separazione, l'addio.

Gesù, il tuo Gesù, non era più tuo, stava diventando di tutti e tu, col cuore, insieme a Lui, uscisti di casa, con Giuseppe umile e silenzioso,
fissando lo sguardo, lontano, su quei passi tremanti che iniziavano a percorrere la via della salvezza.

La famiglia restò unita, col pensiero velato di ansie e trepidazioni.

O Maria, Madre di famiglia, presenzia gli inevitabili distacchi nelle nostre famiglie!

 

9) LA VEDOVANZA

Fu duro il distacco. La partenza del Figlio. Venne presto un'altra prova. Il ritorno al Padre dello sposo.

Due momenti terribili per ogni famiglia.

Due avvenimenti che tracciarono un solco profondo nella tua vita di mamma.

Era giunta la sua ora per Gesù! Anzi l'anticipasti tu, quel giorno, a Cana.

L'ora di cosa? L'ora del dramma, sentisti nel cuore.

Non il trionfo, la gloria. "Una spada!". Sentisti l'eco di quella tremenda parola nel tempio.

Un colpo. Due colpi. Uno squarcio nel cuore di Madre di famiglia.

Ti sentisti di nuovo trafitta quando Giuseppe ti lasciò. La sua missione era compiuta.

Forte, già ferita, seguisti Gesù. Presto altra spada, altra trafittura.

Ma quando, ma come…. Perché?

Queste domande facevano sanguinare il tuo cuore, cuore di mamma.

Sola, a casa, con lo sguardo proteso al di fuori, in un'attesa sempre più incerta.

I ricordi affollavano la tua mente scavando le prime rughe sulla tua fronte.

Non chiedevi a nessuno notizie, ma nel cuore le vivevi ugualmente.

Conservavi ogni cosa nel tabernacolo della tua vita interiore.

Adoravi la Volontà di Dio che stava per compiersi nel dramma. Lo sapevi.

Tuo Figlio "segno di contraddizione!" Silenziosa accettasti.

Volevi incontrarlo, volevi vederlo. Solo gli occhi velati di pianto, guardando il cielo, te lo mostravano "Figlio del dolore!"

O Maria, Madre di famiglia, lenisci le pene nelle nostre famiglie!

 

10) LA LONTANANZA

Sola a casa, nella tua casa, la casa della tua famiglia, ti muovevi di meno, ma pensavi di più.

Quante volte ti sarai fermata nelle consuete faccende di famiglia.

La tua era pur sempre una famiglia, anche se gli altri erano presenti solo nel cuore.

Guardavi e ricordavi. Ogni angolo ti diceva qualcosa. Narrava il passato.

Creasti un angolo nuovo, più stretto, più raccolto: era quello del tuo incontro con Dio.

La preghiera. Da sola.

Lì parlavi col Figlio, lì ti lasciavi guardare da Giuseppe,  lì la tua famiglia, al completo, palpitava, viva.

Da fuori ogni giorno giungevano voci, eco delle parole del Figlio.

Le filtravi con lo Spirito che era in te e le stipavi insieme alle altre, conservandole tra i segreti della tua famiglia.

Era la Parola che si faceva vita, che dava la vita alle famiglie del mondo.

Uscivi, qualche volta. Correvi per incontrarlo. Lo vedevi. Non lo disturbavi.

Stava compiendo la sua missione, che era anche tua. Lo seguivi.

Tra la gente malata, nascosta e tremante, eri presente alle richieste di aiuto.

Discreta e silenziosa, confusa tra le folle, ascoltavi ciò che sapevi.

Era il Vangelo, la Buona Novella della vita, dell'amore.

In famiglia non si parlava di altro. Ora la missione era fuori, nel mondo.

Te con Lui.

O Maria, ripeti alle nostre famiglie la Buona Novella di tuo Figlio!

 

11) LA MORTE DEL FIGLIO

Si stava concludendo la tua missione di mamma.

Quel Figlio ormai spesso lontano, stava per andare via per sempre.

"Donna" ai piedi della croce per quel Figlio, non più figlio.

Donna non mamma!….

Donna che nel dolore partoristi di nuovo, ai piedi di quella croce, non un figlio, ma figli. L'umanità.

Sentisti la lotta tra satana e te, donna.

Sembravi sconfitta dalla morte del Figlio, distrutta come mamma, insieme al Figlio.

Da quella morte nacque la vita, rinascesti anche tu come mamma.

Nascemmo noi tuoi figli.

Nuova missione, più ardua, più difficile, più dolorosa…

Questa umanità bambina, capricciosa, irrequieta, spesso lontana da te.

Mamma non voluta da molti, ma sempre mamma per tutti.

Pronta a morire nella morte di ognuno, per far germogliare di nuovo la vita, nata dal sangue del Figlio e dalle tue lacrime di mamma.

Piangesti sulla tua famiglia "finita" e nel pianto abbracciasti noi, le nostre famiglie "distrutte".

Maria, madre di famiglia, e madre della Chiesa, mantienici uniti in questa grande famiglia!

 

12) LA SOLITUDINE

Tuo figlio era vivo. Risorto e vivo, ma non più con te, nella tua casa, davanti ai tuoi occhi.

Lo avevi nel cuore e lì, era sempre rimasto.

La sua voce, il suo alito divino non li avresti più sentiti.

Ora cominciava per te un'altra attesa, l'attesa di un incontro a sorpresa, in un vuoto incolmabile nella danza di tanti ricordi.

Ricordavi nella preghiera e ripetevi ogni giorno il tuo "eccomi!", forse con gli occhi velati di pianto.

I pensieri, le lacrime, il dolore, avevano arricchito il tuo volto soave.

Le rughe preziose riflettevano i solchi dell'anima della tua vita di mamma.

L'Angelo, Giuseppe, i pastori: misteri di una vita passata.

Il vecchio Simeone con la "spada" che ancora ti faceva sanguinare il cuore.

Il richiamo tra i sapienti del tempio intorno al tuo bambino, che doveva "compiere l'opera del Padre".

Quest'opera era compiuta.

Ne eri stata la cornice, senza capirlo.

Ne stai diventando lo specchio nel silenzio pieno di Dio.

Sola in una casa non tua, in una famiglia non tua, che Dio stava allargando nel tempo e nello spazio per farti diventare mamma di tutti.

O Maria, senza famiglia, ma madre di famiglia, anche se soli, con te vogliamo sentirci sempre famiglia!

 

13) IL TRANSITO

Dieci, venti anni, non lo sappiamo.

Paziente, aspettasti, Madre della Chiesa.

I tuoi figli crescevano in numero, li abbracciavi già tutti, presenti e futuri.

Seguivi i loro primi passi, come seguisti quelli di Gesù.

Il tuo cuore era sempre con loro. Presto sempre con noi.

Vivevi ritirata, raccolta, unita con Dio in una preghiera incessante.

Desiderasti il definitivo incontro. Non lo chiedesti: non era il tuo stile.

Paziente aspettasti, solo sognando, credendo, sperando.

Tutta la vita nelle mani di Dio.

"Eccomi!" ripetesti, chissà quante volte.

Pronta al suo volere: dove, come e quando, accettasti.

Ogni sonno poteva essere l'ultimo.

Ogni risveglio poteva essere il primo col tuo Figlio per sempre.

Aspettasti. Venne. Ti prese.

Una luce. La famiglia di Dio.

Quello che conservavi segretamente in te, senza capire, s'illuminò.

La pienezza d'Amore di cui eri colma, traboccò quel giorno su tutti.

Oggi viviamo immersi in questo Amore di Dio che viene da te.

O Maria, madre di famiglia, ottienici di far parte un domani di questa famiglia di Dio!

 

14) ORA

Come descrivere la tua vita di oggi, o Maria?

Non possiamo che balbettare una sola parola: "VITA".

Tu sei viva in Dio, come sono vivi tutti coloro che ci hanno preceduto in quel gran passo.

Tu sei viva anche col corpo, mentre tutti noi dovremo aspettare per la pienezza di vita.

La tua è completa. Tutta bella, tutta santa, tutta gloriosa.

Vogliamo contemplarti risplendente di luce, di una luce che non abbaglia, illumina e attira.

E' la luce di tuo Figlio, che, oggi, per mezzo tuo, illumina la famiglia umana.

Tu, ormai sei madre di una immensa famiglia. Famiglia di famiglie di cui sei e sarai sempre la mamma.

Se non sappiamo pensare al tuo stato di gloria, una cosa sola sappiamo, e vogliamo continuare a sentire, che sei Mamma di tutti.

Dal Cielo ci guardi, dal Cielo ci guidi.

I tuoi occhi, sempre comprensivi, sono spesso di compassione per la nostra cattiveria.

Sei Mamma di tutti, buoni e cattivi.

Mamma dell'umanità, di questa umanità che ha smarrito Dio.

Mamma di coloro che non conoscono ancora tuo Figlio.

Mamma di chi l'ha dimenticato, distratto, o l'ha rifiutato, malato.

Mamma di chi ha nel cuore l'odio, la vendetta, il rancore e mamma degli oppressi, degli sfruttati, delle vittime del nostro cieco egoismo.

Mamma dei bimbi, di tutti i bambini, da quelli appena concepiti e non accettati  a quelli abbandonati, maltrattati, usati e sporcati dalla nostra immondezza.
Mamma dei giovani senza lavoro, dei vagabondi della droga, dei falliti nell'amore.

Mamma delle famiglie, di tutte le famiglie, create a immagine e somiglianza di Dio, uomo e donna.

Ma mamma anche dei soli o delle coppie fuori natura: sei mamma di tutti!

Mamma delle famiglie che aspettano un figlio che tarda a venire, e Mamma delle famiglie chiuse alla vita.

Mamma delle famiglie numerose, che confidano in Dio, e Mamma delle famiglie aperte ad accogliere i bimbi non figli.

Mamma delle famiglie divise, separate, divorziate e dei figli contesi.

Mamma delle famiglie colpite da una disgrazia che ha isolato l'amore e  Mamma di coppie ferite dall'infedeltà.

Mamma dei malati, dei sofferenti, degli oppressi e depressi e Mamma di chi sta bene e non pensa più agli altri.

Mamma degli anziani rifiutati, emarginati, disprezzati, e Mamma di quelli rimasti soli, dimenticati.

Mamma dei popoli e delle nazioni.

Mamma di tutte le religioni che vagano in cerca di Dio e Mamma di quelle che lo cercano nell'errore, lontano da te.

O Maria, sii mamma per tutti! Mamma delle nostre famiglie!