I DIECI COMANDAMENTI

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Io sono il Signore Dio tuo!

1. Non avrai altro Dio all'infuori di me

2. Non nominare il Nome di Dio invano

3. Ricordati di santificare le feste

4. Onora il padre e la madre

5. Non uccidere

6. Non commettere adulterio

7. Non rubare

8. Non dire falsa testimonianza

9. Non desiderare la donna d'altri

10. Non desiderare la roba d'altri

1. Non avrai altro Dio all’infuori di me!

È facile trattare il Padre non come Dio, ma come servo, o come padrone,  o come cieco, o come sordo  o come muto!

Facile avere altri dei: denaro, dominio sugli altri, divertimento, (tre d come diavolo!) e ricorrere a forme magiche per non adoperare la fede!Chi si fida dell’uomo invece che di Dio si affida in realtà a Satana, il Nemico!

Non voglio fare come se Dio non ci fosse per vivere come mi pare e piace! Cerco la parola di Dio! Non mi rivolgo alle stelle, ai pendoli, a chi dice di leggere o di vedere bene e male o futuro o colpe in carte o cristalli! Non cerco i medium, chi interroga i morti e chi seduce con parole e locuzioni che non si possono verificare!   

Tu sei il mio Signore, eccomi, fa’ di me ciò che vuoi

È peccato: Ritenere qualche persona più importante di Dio Padre. Ascoltare con maggior attenzione gli uomini invece di Dio. Avere qualche cosa per cui impegnarsi anche a costo di disubbidire a Dio. Ritenere Dio come servo dei propri bisogni ed istinti. Ritenere Dio padrone cattivo e interessato.  Evitare la Parola di Dio o non cercarla.

Non pregare Dio con fiducia. Non pregare o pregare solo per domandare. Aver vergogna di farsi vedere a pregare o di pregare insieme in famiglia o alla comunità cristiana. Deridere coloro che pregano. Distogliere i figli o altri dalla preghiera e dall’ascolto del Vangelo. Ribellarsi alla volontà di Dio Continuare a piangere o rimpiangere il passato. Non affidare a Dio il proprio futuro, ma volerlo scoprire interrogando le carte, (cartomanti), le mani (chiromanti), astrologi, cristalli, pendoli, medium, morti, sedute spiritiche: peccato grave e pericoloso.

Voler intervenire sulla propria vita o su quella altrui tramite magie. Chiedere a maghi o streghe di fare qualcosa per legare a sé delle persone, o per farle ammalare o morire o per farle guarire: equivale a chiedere aiuto al diavolo, che chiederà molto in cambio.

Vivere come se Dio non esistesse, come se non fosse capace di parlare. Arrabbiarsi. Tenere nel cuore pensieri superbi o di orgoglio, oppure manifestarli con atteggiamenti o azioni di superiorità. Adorare uomini, piante, animali, cose... Portare amuleti o portafortuna. Aderire ad altre religioni, sette, movimenti religiosi alternativi, sette sataniche. Accettare iniziazioni a società segrete (massoneria ecc.), partecipare a Messe nere. Ascoltare musiche inneggianti a Satana, ecc. Rinnegare la propria fede cristiana

2. Non nominare il nome di Dio invano

Chi non nomina mai Dio  per lodarlo, benedirlo, glorificarlo,  quando lo nomina  lo fa per disprezzarlo, o per vantare se stesso!  Lodo e ringrazio Dio per quello che lui è oltre che per quello che fa! Cerco le parole più belle per parlare di Lui!  Attribuisco a Dio il bene, e tutto il bene, sia quello che faccio io che quello che fanno gli altri!

Non dò la colpa a Dio del male che capita, del peccato degli uomini, delle mie incapacità di vivere obbediente a lui.  Non penso e non dico che Dio dovrebbe fare, … non voglio insegnargli! Non lo nomino per scherzo, come protagonista di barzellette… 

Padre, ti benedico! Gesù, ti adoro! Spirito Santo, vieni

3. Ricordati di santificare le feste

Il giorno del Signore: lo riempio di opere di carità,  in esso mi dedico alla serenità della famiglia,  alla comunione del paese, partecipo all’assemblea del popolo di Dio, Non lo considero un giorno,  come tutti gli altri giorni, utile per il mio guadagno, o giorno di divertimento, adatto per dileguarmi dalla società!  

La festa è un dono per non dimenticare la meta, anzi, per goderne già Se in quel giorno pensi solo a te stesso hai dimenticato il tuo Dio,  sei già fuori strada. Se la tua vita è in attesa di Dio e lo apprezzi,  celebri la festa con amore, con gioia, con pace!

È peccato: di domenica o nelle solennità lavorare anche se si potrebbe evitarlo, pensare solo a divertirsi,non frequentare l’assemblea eucaristica,frequentare la Messa svogliatamente, senza impegno a collaborare, come se si assistesse ad uno spettacolo,non curarsi della propria famiglia,ignorare le persone sole, sofferenti o malate,partecipare alla Comunione in maniera sacrilega, cioè senza essersi confessati dei peccati gravi o continuando la convivenza senza il Sacramento del matrimonio

 

4.Onora il padre e la madre

Da Dio viene la vita: coloro che me l’hanno comunicata sono suo strumento.  Amo Dio amando i miei! Onoro i miei amando Dio!   Mi considero debitore a genitori, a nonni, a fratelli: essi sono stati, sono e saranno segno dell’amore di Dio per me! Cerco di essere anch’io dono di Dio per loro!

Non ignoro le loro necessità spirituali e materiali!

Cerco prima di tutto la comunione fraterna, la pace, la concordia!

"Chi fa la volontà del Padre, questi è per me fratello, sorella e madre!"

È peccato:

per i figli ancora giovani:

non obbedire ai genitori, far di testa propria senza interrogare i genitori, soprattutto se si vive con loro,non occuparsi di loro, pretendere da loro denaro, l’eredità, di farsi servire, litigare con i fratelli per questioni materiali, lasciare che i propri fratelli sbaglino nelle scelte di vita.

per i genitori: disinteressarsi dei figli piccoli e giovani,accontentare tutti i loro capricci,dar loro denaro senza assicurarsi che lo sappiano usare,non istruirsi in vista della loro educazione e dei loro problemi, non farsi aiutare per comprenderli nei problemi del loro sviluppo.

5. Non uccidere

Le armi per uccidere  sono costruite dalla disobbedienza a Dio!  Ogni volta che disubbidisci a Dio stai iniziando a rovinare la vita al tuo prossimo, a rendergliela difficile, a procurargli sofferenza.  Non giudicare nessuno: faresti ciò che non sei capace di fare, sbaglieresti di sicuro!  Il mio prossimo è immagine di Dio: lo onoro e lo rispetto, anche se non contraccambia!  Tengo il sorriso pronto per ogni persona!

Cerco di istruirmi e formarmi perché io sia benedizione per molti! Non approvo e non proteggo chi fa il male: sarei peggiore di lui! Non tolgo l’onore, la stima, il buon nome, la salute a nessuno!

Non giustifico l’aborto come rimedio alla salute, all’economia, alla reputazione…! Non cedo al mio sconforto disperandomi e pensando di togliermi la vita.

Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amato

È peccato: ritenersi e farsi padroni della vita propria o altruieoperare in questa direzione, togliendo spazio vitale al prossimo, ritenersi migliori degli altri con orgoglio o superbia, offendere con parole o con gesti che nuocciano alla salute, parlare male di qualcuno, pensare il male o augurare il male o la morte, maledire, pensare o tentare il suicidio, pensare all’omicidio, consigliare o favorire l’aborto (vero omicidio, con gravi conseguenze alla salute psichica della madre), consigliare o aiutare l’eutanasia (vero suicidio)

6. Non commettere atti impuri

La purezza degli occhi, del cuore e delle azioni  è grande dono di Dio, è libertà interiore, aumenta la capacità di donarsi. Il piacere sessuale ricercato rende il cuore insensibile, inganna il ragionamento, procura sofferenze a se stessi e agli altri.

Non sei capace di mantenerti puro? “Chiedete e otterrete.”

Considero il matrimonio come missione che rivela la fedeltà e la fecondità di Dio,  il celibato come profezia del Regno dei cieli,  l’essere uomo o donna dono di Dio,  fonte di un amore capace di servire,  carisma per la trasmissione della vita fisica e spirituale.

Non seguo tutte le inclinazioni: il piacere sessuale con chiunque, per finto amore o per amore di un giorno, a costo di adulterio, o di rapporti omosessuali o di divertimenti con letture o immagini eccitanti.

Frutto dello Spirito è... dominio di sé

6. Non commettere atti impuri

9. Non desiderare la donna d’altri.

È peccato: avere rapporti sessuali con chiunque, per finto amore o per amore di un giorno, al di fuori del matrimonio o prima di esso, commettere adulterio, cioè rapporti sessuali con persona diversa dal proprio coniuge;  se tu sei libero, con persona già impegnata nel matrimonio, anche se divorziata, cercare divertimenti con letture o immagini immorali, acquistare riviste pornografiche, frequentare film immorali, navigare in internet su siti porno, seguire programmi televisivi osceni, vestire in maniera da eccitare coloro che ti vedono, ricercare il piacere sensuale con il proprio corpo, guardare bambini e ragazzi con sguardo desideroso di piacere sensuale, avere rapporti omosessuali ...non dominare i propri pensieri e desideri di tipo sessuale

 

7. Non rubare

Chi ruba non considera Dio suo Padre  e non si ritiene fratello degli uomini:  si isola e rimane ingannato.

Impara ad essere generoso e non ruberai più. 

Considero le ricchezze proprietà di Dio; egli elegge l’uomo amministratore dei suoi beni; glieli affida con fiducia, come strumento per rivelare il suo amore! 

Mi accontento del necessario, sono generoso con i poveri e con le opere di cui la Chiesa si serve per far conoscere il Salvatore agli uomini!  Non adopero il denaro per accontentare gola e vanità, piaceri e prepotenze, né per comprare l’amore dei figli o degli amici. Non considero il denaro sicurezza del mio futuro, garanzia della vecchiaia, più sicura della Parola del mio Dio!

“Non fatevi tesori sulla terra.”

7. Non rubare

10. Non desiderare la roba d’altri.

E’ peccato: Tenere nel cuore invidia per quanto posseggono gli altri. essere avari, non accorgersi del bisogno dei poveri vicini o lontani. Non impegnarsi nel proprio lavoro retribuito. Non retribuire adeguatamente i propri dipendenti. Ingannare negli acquisti e nelle vendite. Desiderare la ricchezza materiale. Appropriarsi ci ciò che appartiene agli altri. Evadere costantemente il fisco

8.Non testimoniare il falso

Mentire…… è caratteristica del padre della menzogna.

Quando menti rinunci ad avere Dio per Padre  e scegli come padre della tua vita il padre delle tenebre.

Non puoi dire la verità? Taci, ma non mentire. Sapendo che gli altri sono figli di Dio, non mi permetto di ingannarli, anzi, mi presento loro limpido come l’acqua di sorgente! Sapendo che io sono figlio di Dio, non imparo dal padre della menzogna!

Considero la mia parola strumento della Parola di Dio, verità e luce!  Non voglio che gli altri perdano la fiducia in me. Con la mia vita voglio essere testimone che Dio è amore paziente e misericordioso! Non voglio che la mia vita faccia pensare ad un Dio senza cuore e antipatico.

“Sia il vostro dire: si, si, no, no.  Il di più viene dal maligno.”

È peccato: mentire, mentire per farsi approvare, mentire per danneggiare gli altri,testimoniare il falso in qualsiasi tribunale,  dire il falso o nascondere peccati durante la confessione, giurare per farsi credere, ingannare.

9.Non desiderare la donna d’altri.

I desideri non sono manifestazione della psiche,  da seguire per realizzarsi o per essere felici.  Essi possono essere tentazione,  che porta a rovinare se stessi e gli altri,  che può portare fuori della strada di Dio.

Hai desideri? Confrontali con la Parola di Dio e ubbidisci a lui. Ti piace una donna?  Interroga Dio prima di seguire il desiderio.

Sto attento a discernere tra i pensieri e i desideri. Tra di essi promuovo quelli che vengono dal mio Dio, fedele e santo.

Confronto i miei desideri con la parola di Gesù e accolgo solo quelli che mi realizzano come figlio di Dio!  Custodisco il mio cuore nella fedeltà alla mia missione in famiglia e faccio il possibile che anche le altre famiglie siano unite e stabili!

"Chi guarda una donna per desiderarla

ha commesso adulterio nel suo cuore!"

10. Non desiderare la roba d’altri.

Bramosia,  invidia e gelosia : forme tipiche del cuore  che non si sa accontentare.

Chi le segue non si considera più figlio di Dio amato e accompagnato da lui!  È idolatria.

Quanto io possiedo è strumento per la mia missione nel mondo. Se un altro adopera le mie cose per il Regno di Dio, ecco, le adoperi pure!  

Domino l’invidia: è desiderio che toglie la pace, rende diffidenti, fa perdere la stima degli altri e non permette di godere la comunione e l’armonia! L’invidia rende avari, chiude gli occhi alle necessità dei fratelli, fa litigare e odiare.

“L’uomo non può avere tutto.”