PREGHIERA (A MODO DI ROSARIO) SULLA VITA DI SAN GIUSEPPE - II

Per secoli i cristiani si sono rivolti a San Giuseppe come potente patrono e fedele custode, padre e amico. Indicato come Gloria della Vita Domestica, Patrono dei Morenti e Terrore dei Demoni, i cristiani invocano San Giuseppe per ottenere guarigione e conversione, aiuto con i figli, un nuovo lavoro o una nuova casa e per tutte le necessità di corpo e anima. Santi e papi nel corso dei secoli hanno sperimentato e lodato il grande potere di intercessione di San Giuseppe. Onorato come patrono universale della Chiesa, San Giuseppe porta avanti la sua protezione paterna del Signore Gesù dal Paradiso, curando il Corpo Mistico di Cristo sulla Terra. Il padre adottivo del Figlio di Dio è anche un padre per coloro che sono diventati figli e figlie di Dio attraverso il sacramento del Battesimo.

+Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria

1° Meditazione: Giuseppe padre putativo di Gesù

Giuseppe è padre putativo di Gesù e considerato anche come l’ultimo dei patriarchi. Fu lo sposo di Maria, il capo della “sacra famiglia” nella quale nacque, misteriosamente per opera dello Spirito Santo, Gesù figlio di Dio Padre. E orientando la propria vita sulla lieve traccia di alcuni sogni, dominati dagli angeli che recavano i messaggi del Signore, diventò una luce dell’esemplare paternità. Certamente non fu un assente. È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figliolo con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia”. Lasciò probabilmente Gesù poco prima che “il Figlio dell’uomo” iniziasse la vita pubblica, spirando serenamente tra le sue braccia. Non a caso quel padre da secoli viene venerato anche quale patrono della buona morte.

Padre nostro

Ave o Giuseppe uomo giusto,  Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia;  Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù. 

San Giuseppe, patrono della Chiesa universale,  custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina, e soccorrici nell'ora della nostra morte. Amen.  (10 volte )

Gloria

2° Meditazione: Giuseppe, uomo di stirpe regale

Giuseppe era, come Maria, discendente della casa di Davide e di stirpe regale, una nobiltà nominale, perché la vita lo costrinse a fare l’artigiano del paese, a darsi da fare nell’accurata lavorazione del legno. Strumenti di lavoro per contadini e pastori nonché umili mobili ed oggetti casalinghi per le povere abitazioni della Galilea uscirono dalla sua bottega, tutti costruiti dall’abilità di quelle mani ruvide e callose. Di lui non si sanno molte cose sicure, non più di quello che canonicamente hanno riferito gli evangelisti Matteo e Luca. Intorno alla sua figura si sbizzarrirono invece i cosiddetti vangeli apocrifi. Da molte loro leggendarie notizie presero però le distanze personalità autorevoli quali San Girolamo, Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino.

Padre nostro, 10 Ave o Giuseppe, Gloria

3° Meditazione: la vita nascosta di Nazareth

I Vangeli riassumono in poche parole il lungo periodo della fanciullezza di Gesù, durante il quale questi, attraverso una vita apparentemente normale, si preparava alla sua missione. Un solo momento è sottratto a questa “normalità” ed è descritto dal solo Luca. Gesù, a dodici anni, partì come pellegrino insieme coi genitori verso Gerusalemme per festeggiarvi la festa di Pasqua. Trascorsi però i giorni della festa, mentre riprendeva la via del ritorno, Gesù rimase a Gerusalemme, senza che Maria e Giuseppe se ne accorgessero. Passato un giorno se ne resero conto e iniziarono a cercarlo, trovandolo dopo tre giorni di ricerche nel tempio, seduto a discutere con i dottori. Maria gli domandò: “Figlio, perché hai fatto così? Ecco tuo padre e io, angosciati ti cercavamo”. La risposta di Gesù “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” lasciò i genitori senza parole.

Padre nostro, 10 Ave o Giuseppe, Gloria

4° Meditazione: la morte di San Giuseppe

Tornato a Nazaret, Gesù cresceva giovane e forte, sottomesso ai genitori. Quando iniziò la sua vita pubblica, molto probabilmente Giuseppe era già morto. Infatti, non è mai più menzionato dai Vangeli dopo il passo di Luca sopra citato, inoltre, quando Gesù è in croce, affida Maria al suo discepolo Giovanni, il quale “da quel momento la prese nella sua casa”, il che non sarebbe stato necessario se Giuseppe fosse stato in vita.

Considerato la felice sorte toccata a san Giuseppe di essere assistito al momento della sua morte dalla presenza amorosa di Gesù e di Maria, è spontanea in tutto il popolo cristiano, l’invocazione a san Giuseppe, perché ci ottenga la grazia di poter piamente morire, confortati dal suo esempio e dalla sua intercessione.

Padre nostro, 10 Ave o Giuseppe, Gloria

5° Meditazione: Glorificazione di San Giuseppe

In tempi difficili per la Chiesa Pio IX, volendo affidarla alla speciale protezione del santo patriarca Giuseppe, lo dichiarò «Patrono della Chiesa cattolica». Il Pontefice sapeva di non compiere un gesto peregrino, perché a motivo dell'eccelsa dignità concessa da Dio a questo suo fedelissimo servo, «la Chiesa, dopo la Vergine Santa, sposa di lui, ebbe sempre in grande onore e ricolmò di lodi il beato Giuseppe, e di preferenza a lui ricorse nelle angustie».

Quali sono i motivi di tanta fiducia? Leone XIII li espone così: «Le ragioni per cui il beato Giuseppe deve essere considerato speciale Patrono della Chiesa, e la Chiesa, a sua volta, ripromettersi moltissimo dalla tutela e dal patrocinio di lui, nascono principalmente dall'essere egli sposo di Maria e padre putativo di Gesù... Giuseppe fu a suo tempo legittimo e naturale custode, capo e difensore della divina Famiglia... E' dunque cosa conveniente e sommamente degna del beato Giuseppe, che, a quel modo che egli un tempo soleva tutelare santamente in ogni evento la famiglia di Nazaret, così ora copra e difenda col suo celeste patrocinio la Chiesa di Cristo».

Questo patrocinio deve essere invocato ed è necessario tuttora alla Chiesa non soltanto a difesa contro gli insorgenti pericoli, ma anche e soprattutto a conforto del suo rinnovato impegno di evangelizzazione nel mondo e di rievangelizzazione in quei «paesi e nazioni dove la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti», e che «sono ora messi a dura prova». (Redemptoris Custos 28-29)

Padre nostro, 10 Ave o Giuseppe, Gloria

Salve Regina

 

Tratto da: PREGHIAMO CON LA CORONA DEL ROSARIO , Vol. II Completo - (IMPRIMATUR D. James Schianchi- Parma, 12 Marzo 2018)